Corrono le cime frastagliate
nel cielo nudo di giugno,
ascolto il vento parlare
di storie antiche e mai sopite
nell’erba e nei covoni
fatti seccare nelle stalle
– vento gentile
che sfiora e lambisce
prati traboccanti di profumi e rumori
e i nostri sensi immersi
in un dolce nuotare tra fiori e spighe dorate.
Nel grembo dei monti
mi lascio scivolare
come torrente o sciame d’insetti
– giù verso la valle,
e poi ancora su verso la vetta
sacra e inviolabile
fino a toccare l’invisibile forza
che nel Tutto permane
e in me si ridesta
un’altra volta ancora
viva.
• Anna DC, 2016 •